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Il Blog di Massimo Binelli

Crescita Personale

Lunedì, 11 Aprile 2016 08:14

Ottimismo e guarigione (I ‘miracoli’ del Pensiero Positivo)

Sai cos’è l’“effetto placebo”? Il placebo è una pillola, non di Coaching ma di zucchero, che viene somministrata in una sperimentazione “spacciandola” per farmaco potente. Se chi la assume è effettivamente convinto che si tratti di un rimedio utile per la patologia di cui è affetto, può conseguire un miglioramento delle sue condizioni di salute, in taluni casi paragonabile all’effetto che avrebbe avuto un farmaco vero. Questo miglioramento, indotto dalle aspettative legate alla presunta medicina miracolosa, ossia dal pensiero positivo che tali speranze scatena nella mente del malato, viene definito “effetto placebo”. Riesci a indovinare cosa accade, invece, se una persona malata non ripone fiducia in un farmaco o in una terapia, cioè se rinuncia a credere nella possibilità di guarire?

L’effetto psicosomatico della positività
In tutte le Pillole, questa volta sì, di Coaching, in cui parlo di pensiero positivo, spiego che i pensieri scatenano la produzione di immagini, e poiché il nostro sistema nervoso non è in grado di distinguere la differenza tra un evento reale e uno intensamente immaginato, è evidente che un pensiero negativo scatenerà soltanto immagini negative, laddove un pensiero positivo farà affiorare immagini positive.

I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.


Nel caso di una persona malata, il pensiero positivo legato a un farmaco in cui ripone fiducia farà nascere nella sua mente immagini di guarigione, di salute, di ritrovato ottimismo. Se questa persona avrà assunto un placebo, beneficerà comunque dei suoi effetti psicosomatici, ma se avrà assunto un farmaco vero, i due effetti, ossia quello della medicina e quello del pensiero positivo molto probabilmente si sommeranno.

Al contrario, se quella stessa persona non ripone fiducia in una terapia, il pensiero negativo e le immagini di malattia, o di morte, provocate dalla paura di non riuscire a guarire, potrebbero ridurre gli effetti del farmaco o amplificare i danni della malattia.

 

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Il ‘miracolo’ si evoca con curiosità, creatività e voglia di imparare
Questo fenomeno di suggestione, ampiamente studiato e dibattuto in ambito scientifico, ci fa capire, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia importante adottare un atteggiamento positivo nei confronti di qualunque aspetto della nostra vita, privata, lavorativa o sportiva, e dimostra che quando ci rivolgiamo la fatidica domanda socratica “cosa è meglio per me?”, vale sempre la pena di rispondere a noi stessi con un pensiero positivo, formulato in modo CCCP, perché a quel punto se ci aspettiamo un’evoluzione positiva, in senso lato, nella nostra mente si formano immagini di miglioramento e inconsciamente ci attiviamo, anche con la fisiologia, con gli “occhi della tigre”, per ottenere quel risultato.

Quando parlo di pensiero positivo, intendo definire un atteggiamento nei confronti della vita improntato sulla curiosità, sulla creatività, sulla voglia di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Le persone positive e proattive vivono e mantengono corpo e mente efficienti molto più a lungo delle persone negative, perciò il “miracolo” del pensiero positivo, come l’ho definito, non è altro che il risultato dell’entusiasmo, della forza interiore che attira energia vitale.


Occorre mantenere intatta la fiducia nelle proprie capacità di “guarigione”, trovare il coraggio di osare sempre e sfoderare l’ottimismo di dirsi “ce la posso fare anche questa volta”. Attenzione: uso il termine “guarigione” nel suo significato più esteso possibile, perché si può e si deve avere fede nella possibilità di guarire da una malattia, da una delusione, da un piccolo insuccesso o da un grande fallimento.

Lo scopo della vita è…
La persona positiva e vincente non conosce la frase malefica “è troppo tardi per…”: non è MAI troppo tardi per …ricominciare da capo, …sorprendersi nei confronti del nuovo, …svolgere attività fisica, anche vigorosa e per qualsiasi altra iniziativa che possa essere definita con un obiettivo SMART-P, ossia un obiettivo Specifico, Misurabile in modo oggettivo, orientato all’Azione, Realistico, cioè considerato effettivamente raggiungibile, fissato in un arco di Tempo ben preciso e Positivo.

Che poi, lasciamelo dire, l’unico vero scopo della vita non è proprio quello di vivere a lungo in modo intenso, consapevole e positivo?

A mio modesto parere, vivere una vita intensa, consapevole, ricca di entusiasmo e di aspettative positive si avvicina molto al concetto ideale di felicità. Il resto sono solo chiacchiere…

È il momento di agire!
Vuoi saperne di più sul percorso che potresti fare assieme a me per cambiare qualcosa nella tua vita e produrre il “miracolo” del pensiero positivo? Contattami e ne parliamo. Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)

 

Ultima modifica il Lunedì, 16 Agosto 2021 09:47

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