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I “filtri” con cui elabori la tua mappa del mondo (Valori, Credenze, Convinzioni...)
Perché il percorso che consente di diventare una Persona Vincente a mio giudizio deve partire dalla ristrutturazione del dialogo interno? Ne ho già parlato nella Pillola 111: perché il pensiero è l’attività psichica mediante la quale l’essere umano prende coscienza di sé e della realtà, formula ipotesi e giudizi, elabora contenuti e informazioni per arrivare a delineare la cosiddetta “mappa del mondo” in cui vive e in cui si rappresenta con le immagini. Quello della mappa del mondo è un concetto sviluppato da Richard Bandler e John Grinder, fondatori, negli anni Settanta del XX secolo, della Pnl, la Programmazione Neuro Linguistica, un metodo di comunicazione avanzata grazie al quale è possibile modellare l’eccellenza. Di quali strumenti disponiamo per disegnare questa mappa?
Le trappole del pensiero positivo (Il pensiero negativo è nel nostro DNA)
“Il mental coach è di nuovo impazzito!”. Sì, lo so che l’hai pensato ancora, dopo l’invito a far pace con i tuoi pensieri negativi che ti ho rivolto qualche Pillola fa. Niente panico: anche questa volta non sto rinnegando me stesso e non ho avuto rivelazioni mistiche. Ho soltanto deciso di darti un altro spunto di riflessione per affrontare la lotta estenuante e senza fine contro i pensieri negativi.
«Il lupo vincente è quello che nutri» (Nel bene o nel male, diventiamo ciò che pensiamo)
Il titolo scelto per questa Pillola è una frase tratta dal “Racconto dei due lupi”, storia attribuita alla tribù di nativi americani Cherokee, citata nel libro “La mentalità vincente”, di George Mumford, che ti consiglio di leggere (trovi il link nella descrizione). Narra di un uomo che un giorno raccontò al nipote di una battaglia perenne in corso tra due lupi. Uno rappresenta il male, ovvero la rabbia, l’invidia, il rimpianto, la disonestà e tutti i peggiori attributi negativi che si possano immaginare. L’altro rappresenta il bene, ossia l’amore, la felicità, la speranza, la gentilezza, la verità e tutte le qualità positive umanamente desiderabili. Alla domanda del giovane su quale sarà il lupo vincente, il nonno rispose: «Il lupo vincente sarà quello che nutri». E tu quale lupo stai sfamando?
Fai pace con i tuoi pensieri negativi (Usa la forza del nemico a tuo favore)
“Il mental coach è impazzito!”. Sì, lo so che l’hai pensato, e mi spiace se ti ho fatto andare il boccone di traverso, dopo tutti i predicozzi sull’importanza di modificare all’istante i pensieri negativi per farli diventare positivi. Al proposito ti ricordo che il “pensiero positivo” è il primo pilastro su cui poggia il mio percorso di allenamento mentale per migliorare nello sport e nella vita, trattato nella prima sessione del videocorso AtletaVincente.com e nella Pillola 1 del mio libro “Atleta Vincente”. Dunque sto rinnegando me stesso? Ho forse avuto qualche rivelazione mistica? Niente di tutto questo…
Come ricaricare la “batteria” dei tuoi ancoraggi (Emozioni forti per azioni efficaci)
Nella mia Pillola 15, che risale al Giurassico, ho parlato per la prima volta di ancoraggio, che ho definito come «il processo con il quale creiamo un’associazione tra un’esperienza e uno stato d’animo». Agli ancoraggi, tra l’altro, è dedicata la settima sessione del videocorso Atleta Vincente e un capitolo del mio libro, e per questa ragione ricevo molte richieste di approfondimento da parte di atleti che desiderano scoprire assieme a me il modo per farli funzionare al meglio in relazione alla loro disciplina. Così ho deciso di riparlarne, aggiungendo un livello di osservazione diverso.
Hai fatto un errore? Giocati il jolly! (C’è sempre un’altra possibilità)
Nelle Pillole di Coaching, e con questa siamo a 114!, cerco di trasferire alle migliaia di persone che mi seguono in tutta la mia galassia social, atleti, professionisti, imprenditori o studenti che siano, strategie per far emergere le loro potenzialità (che poi, lo ribadisco, è il principio che differenzia il coaching dalla formazione), tuttavia c’è un “mostro” difficile da sconfiggere. Il suo nome, solo a pensarlo, ancor prima di pronunciarlo, incute già timore: si chiama ERRORE. Ho proposto un’infinità di strategie, compresa quella potentissima, trattata nell’ottava sessione del mio videocorso Atleta Vincente, che ho chiamato “bolla di energia”, ma certe volte non basta nemmeno questa: l’atleta che incappa nell’errore ne viene fagocitato, come è capitato alla povera Cappuccetto Rosso divorata dal lupo cattivo. Ecco allora che ne ho escogitata un’altra delle mie, la tecnica del jolly. Vuoi scoprirla?
Essere gentili per avere successo (Strategie di comunicazione vincenti)
Quando tratto l’argomento del dialogo interno, caposaldo di ogni percorso di coaching e di crescita personale, professionale o sportiva, perché il pensiero è l’attività psichica mediante la quale l’essere umano prende coscienza di sé e della realtà, dopo aver spiegato la mia Formula CCCP, elenco un corollario di regolette condensate in sei punti essenziali. Cito testualmente la sesta: «Sii gentile mentre ti parli. Evita di insultarti o di essere troppo intransigente, non serve e ti sottrae energia e valore. La durezza non è uno stimolo per la nostra mente, tutt’altro: provoca soltanto rabbia e tensione. Limitati a descrivere con distacco l’oggetto del tuo pensiero». Qual è il fondamento dell’adagio popolare “Con la gentilezza si ottiene tutto”?
I Sei Nemici del giocatore di biliardo (La potenza della mente in un colpo di stecca)
A fine 2016 è uscito “Le sfumature della mente in un colpo di stecca”, di Ettore Zubani e Fabio Bardon, edito da La Caravella. È un libro, che si apre con la mia prefazione, dedicato all’importanza della potenza mentale nel biliardo, e con gli autori, uno dei quali ha seguito con successo il videocorso Atleta Vincente, durante la stesura dell’opera, c’è stato un continuo scambio di idee. Molti spunti su tecniche e strategie mentali efficaci per affrontare allenamenti e partite, tratti proprio dal videocorso, sono poi diventati parte integrante del lavoro. Quali sono i punti deboli di un biliardista?
Gimbo Tamberi, come superare i rimpianti (Accetta il passato e vivi nel presente)
Per questa Pillola prendo spunto dalle parole di Gianmarco “Mezzabarba” Tamberi, alias Gimbo, tratte da un’intervista rilasciata al QN nel giorno di esordio dell’atletica a Rio 2016, il 12 agosto scorso. È passato un po’ di tempo, ma il senso della riflessione è sempre attuale. Rispondendo al cronista che gli chiedeva «cosa pensa ogni volta che rivede quel salto che è costato l’Olimpiade e una probabile medaglia», Gimbo disse (cito testualmente): «L’ho rivisto tante volte il salto. È sbagliato dice il mio mental coach, è sbagliato dice mio padre, è sbagliato dice la mia ragazza. È sbagliato rivederlo, ma non ci riesco perché se ci penso credo sia una cosa impossibile, quindi lo rivedo e penso “è impossibile”». Sembra impossibile, caro Gimbo, perché tutto stava andando a meraviglia, ma è successo, e succede a molti atleti di infortunarsi alla vigilia di un appuntamento importante. Cosa poteva fare Gimbo per archiviare Rio 2016, mettere da parte i rimpianti e puntare a Tokyo 2020, e cosa può fare chi dovesse trovarsi nella sua situazione?
Fiducia in sé stessi, Tre Mosse per ritrovarla (Responsabilità e Autostima)
«Ci sono momenti in cui mi sento inadeguato, senza motivo. In altri mi sento poco considerato oppure temo di essere criticato o giudicato per quello che dico o che faccio. Mi capita anche di provare insicurezza mentre mi trovo con una persona, e spesso è la stessa persona con cui la volta precedente stavo bene. Vorrei ritrovare la fiducia in me stesso». Questo messaggio mi è stato inviato da Giuseppe e avrei potuto trattarlo in un Botta e Risposta, ma ho preferito sviluppare il tema della fiducia in sé stessi in modo più ampio, perché non si tratta di un caso isolato.