Visualizza articoli per tag: Senso di colpa
Quanto manca alla tua morte? (Impara a trasformare i limiti in opportunità)
«La prossima volta che devi decidere se prenderti carico di te stesso o meno, se fare o meno la tua scelta, poniti questa importante domanda: “Quanto manca alla mia morte?”. Con questa continua prospettiva, puoi ora compiere la tua scelta e lasciare a quelli che non muoiono mai i crucci, i timori, il dubbio se te la puoi permettere o meno, e il senso di colpa». Sono parole di Wayne Dyer, il noto psicologo statunitense autore del bestseller “Le vostre zone erronee”, già citato nella Pillola 160. La prima volta che le ho lette mi sono arrivate come un pugno nello stomaco. Ho rivissuto in un lampo tanti momenti di “lotta” con mia madre, dai quali sono sempre uscito sconfitto, e forse è questa la vera ragione per cui, con uno spirito di rivalsa, ho costruito la mia “galassia” attorno al concetto di Vincente.
Sbarazzati dei pensieri inutili e inquinanti (Vuota la soffitta e porta tutto in discarica)
Da tempo stavo facendo la caccia all’appartamento sopra a quello dove ho vissuto gli ultimi 10 anni della mia vita. Più grande, più bello e, soprattutto, tre metri più in alto, sufficienti per non avere più ostacoli tra me e il mare, da un lato, e tra me e le Apuane, dall’altro, una vista ineguagliabile. Finalmente l’occasione giusta è arrivata e durante l’estate ho deciso di affrontare il trasloco. “Che sarà mai!”, mi sono detto. Non devo nemmeno cambiare l’indirizzo di residenza… Ho iniziato a preparare la tabella di marcia (il trasloco, di fatto, è un obiettivo, quindi una tabella di marcia, con date e cronoprogramma, è indispensabile!), e via via ho elencato le varie voci, mettendo in cima alla lista l’impresa di traslochi che avevo scelto fra tre concorrenti. Prima operazione: preparazione cartoni, dopo aver creato una mappa dettagliata e numerato i vari ambienti. E qui è uscita la sorpresa! Vuoi sapere cosa ho “scoperto”?
Apri uno sfogatoio per problemi e preoccupazioni (Un’ora profana per cambiare la tua vita)
Dopo aver parlato dell’importanza di dedicare la prima ora della giornata al nostro sviluppo personale, facendola così diventare un’ora sacra, e dopo aver spiegato le ragioni per creare routine potenzianti e abitudini di successo, è giunto il momento di pensare alla possibilità di bloccare un’altra ora della giornata in agenda, soltanto che questa volta la faremo diventare un’ora profana. La religione non c’entra nulla con la dicotomia binelliana sacro-profano, ma di questo ne parliamo tra poco...
Perché devi eliminare quello che non funziona (Alleggerisci, semplifica, riduci)
Chi si iscrive al mio sito MassimoBinelli.it oppure al videocorso AtletaVincente.com riceve gratuitamente una Guida per la Crescita Personale da compilare e da inviarmi per avere una prima valutazione del percorso che potremmo svolgere assieme (e se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di sfruttare questa occasione subito, perché non so per quanto tempo ancora riuscirò a mantenere un simile impegno!). È uno strumento potente, per riflettere su risultati più significativi ottenuti finora, punti di forza e di debolezza, ambizioni personali, professionali o sportive, obiettivi, valori, priorità, cattive abitudini da eliminare, e su molti altri aspetti sui quali lavorare con un programma di allenamento mentale. Quando ricevo una Guida, sai qual è la sezione più densa di contenuti? Questa: “Cosa c'è da eliminare, cosa non funziona nella mia vita”.
Il valore del “sano egoismo” («Se vuoi avere, comincia con il dare»)
“Ama il prossimo tuo come te stesso”. Hai mai provato a interpretare da un diverso livello di osservazione questo precetto cristiano? Al di là degli insegnamenti di etica evangelica, che esulano dagli scopi totalmente laici che mi prefiggo in questa Pillola, il messaggio è cristallino, anche se quasi mai viene messo in evidenza dagli educatori cattolici. Per poter amare il prossimo, chiunque sia, dobbiamo prima essere capaci di volerci bene, di rispettarci e di stimarci. Solo se ci amiamo, possiamo occuparci di qualcun altro, e possiamo farlo amandolo, in senso lato, non di più, altruismo dannoso, e non di meno, egoismo malato, ma allo stesso modo in cui siamo capaci di amare noi stessi. Quella che ti ho appena fornito è la miglior definizione possibile di cosa sia il “sano egoismo”.
Autosabotaggio, come uscire dalle sabbie mobili (Tre Azioni per smettere di farsi del male)
Ho parlato per la prima volta di autosabotaggio nella Pillola 89. Dicevo che chi non ha fiducia nelle proprie potenzialità tende a fare di tutto per confermare le sue convinzioni negative, e più la realtà si discosta dalle attese nefaste, magari lasciando intravvedere all’orizzonte dei barlumi di felicità, più cresce il bisogno irrefrenabile e inconsapevole di darsi una tagliente zappata sui piedi, perché sente di non meritare nulla di diverso dalla sofferenza. Chi ha poca autostima ha paura della felicità e si autosabota, gli manca il coraggio di goderne. Perché talvolta, pur sapendo perfettamente cosa sarebbe “meglio per noi”, facciamo l’esatto contrario? E cosa possiamo fare per cambiare?
Senso di colpa, Cinque Regole per superarlo (Vivere in pace con sé stessi)
Se affermo che almeno una volta, nella tua vita, hai provato un ingombrante senso di colpa, dico la verità, giusto? Ad esempio, quella volta, ricordi vero?, quando la tua vocina ti ha martellato per giorni e giorni dicendoti che sarebbe stato meglio non fare, non dire o non scrivere quella cosa… Senso di colpa, che poi si trasforma facilmente in rimorso, un tarlo che continuerà a tormentarci per il resto dei nostri giorni. Ma c’è una buona notizia: il senso di colpa può essere superato.