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Il Blog di Massimo Binelli

Editoriali di MB

Martedì, 08 Dicembre 2015 14:09

Codega, auto in riparazione da sei mesi. E il calvario non è ancora finito

Ormai è accanimento terapeutico, ne sono consapevole, ma qui non siamo in un ospedale asettico e non si tratta di staccare la spina, per umana pietà, a un paziente in coma irreversibile. Ci troviamo in un’officina meccanica untuosa e sul letto, o meglio, sul ponte di morte, dal 16 giugno 2015 (sei mesi fa meno qualche spicciolo) giace la mia auto che, nonostante la ferita mortale riportata in battaglia, avevo deciso di far curare per una sorta di affezione morbosa. E sì che un mese prima (“Che rottura di sospensioni!”) avevo già ricevuto una dura lex! Evidentemente non mi era bastata, me misero, me tapino…

Ecco com’è andata [in coda, importante aggiornamento del 3 febbraio 2021]

  • Il 16 giugno scorso (data indelebile, per ragioni ben più importanti di quelle legate a un pezzo di ferro vecchio), mentre sto viaggiando in autostrada, verso Lucca, la temperatura del liquido di raffreddamento improvvisamente sale in zona rossa. Mi fermo e scopro che il motore si è “bevuto” un bel po’ di acqua, perché perdite non ce ne sono. Esco dall’autostrada, raggiungo un bar, rabbocco un paio di litri e mi faccio dare una bottiglia di scorta, giusto per evitare di restare a secco lungo la via del ritorno. Contatto l’Officina Codega, mi viene detto che è disponibile un’auto sostitutiva, quindi con cautela cerco di raggiungerla. Durante il tragitto, il motore inizia a produrre anche un battito anomalo, bruttissimo segnale.
  • Con la dovuta calma (parola che dopo sei mesi è un eufemismo), il 7 luglio mi viene spedita tramite WhatsApp la foto della testata. Si vede che è criccata e non è riparabile, quindi va sostituita.
  • In accordo con l’officina, acquisto una testata revisionata, con garanzia, e il pezzo di ricambio viene consegnato esattamente una settimana dopo direttamente a Codega (e siamo al 14 luglio).
  • Su richiesta dell’officina, e soprattutto per guadagnare tempo (altro eufemismo!), porto personalmente a revisionare gli iniettori a un’altra officina specializzata, perché mi viene spiegato che a causa delle infiltrazioni di acqua nei cilindri potrebbero essersi danneggiati, ed è infatti da uno o più iniettori, secondo loro, che si sarebbe generato il battito.
  • Ritiro (e pago!) gli iniettori revisionati, ma mi viene detto che non avevano alcun problema!
  • Riferisco a Codega, tuttavia l’informazione non viene ritenuta così importante, poiché la nuova testata viene montata senza ulteriori approfondimenti.
  • Il 20 luglio il motore viene avviato, sennonché il titolare dell’officina, Tiziano Codega, con disarmante ingenuità mi dice che «va tutto bene, ma il battito c’è ancora».

«Va tutto bene ma il battito c’è ancora?!?»


Dov’è il cartello di Scherzi a Parte
? Questa volta non è il liquido di raffreddamento a ribollire, ma il sangue nelle mie vene (anche perché ripenso al fatto che la costosa revisione degli iniettori è stata del tutto inutile), ciononostante recito due mantra, metto in pratica i migliori insegnamenti sull’esercizio dell’arte della pazienza e con pacatezza invito a smontare di nuovo tutto e a ricercare “più in profondità” la causa del malfunzionamento.

  • Dopo parecchi giorni Codega getta la spugna, smonta l’intero blocco motore dell’auto e lo affida alla ditta F.lli Boghetti di Massa, specializzata in revisioni, per un’ispezione più approfondita.
  • Il 1° settembre (si sa, ci sono le ferie…), la ditta Boghetti, a seguito di indagine ipertecnologica, comunica a Codega che a causa dell’acqua entrata nella camera di combustione si era danneggiato un pistone e che occorre rettificare un cilindro. A quel punto Boghetti espone due preventivi (scritti a mano libera, come il conto del vecchio droghiere che teneva la matita unta dietro all’orecchio), che mi vengono girati in copia da Codega con tanto di cifre sbianchettate e riscritte, perché ovviamente il cliente non deve sapere quanto Codega ci guadagni in questa intermediazione! Il primo preventivo (foto 1, vedi sotto), per la modica somma di 2.620 euro + Iva, riguarda la sola riparazione del guasto, mentre il secondo (foto 2), da 3.172 euro + Iva, è relativo all’eventuale REVISIONE TOTALE DEL MOTORE CON GARANZIA, fortemente consigliata. In questa ipotesi, oltre ai componenti che sarebbero stati sostituiti unicamente per risolvere il problema del “battito”, verrebbero sostituiti altri componenti, che nulla avevano a che fare con il guasto medesimo, proprio per assicurare lunga vita al motore e rilasciare la garanzia sulla revisione. È di tutta evidenza, pertanto, che anche accettando il primo preventivo la riparazione sarebbe stata risolutiva del “battito”.
  • Accetto il secondo preventivo di REVISIONE TOTALE DEL MOTORE per avere la garanzia, perché a quel punto sarebbe stato poco ragionevole far eseguire un lavoro parziale, vista l’entità delle cifre in gioco.
  • Il 22 settembre (tre mesi e una settimana dopo la consegna dell’auto!) ritiro la vettura “in prova”, impegnandomi a pagare il conto il 1° ottobre, poiché volevo avere la certezza che il lavoro fosse stato eseguito a regola d’arte.
  • Il giorno successivo entro in autostrada, direzione Milano. Sulla Cisa, in salita, la frizione inizia a slittare. Segnalo immediatamente l’accaduto e Codega e interpello diversi meccanici, tra cui un concessionario e Gianfranco Valsega, ex vice capo officina dell’Auto Nieri, la concessionaria Alfa Romeo che ha chiuso i battenti alcuni mesi fa, oggi alle dipendenze di Rossi Leauto (già citato nella “rottura di sospensioni”). La “diagnosi” è che il meccanico di Codega si era “dimenticato” di usare un attrezzo specifico che serve per chiudere la frizione della mia auto, molto particolare a quanto pare.
  • Riporto l’auto in officina e il lavoro viene svolto con l’attrezzo misterioso ottenuto in prestito da Rossi Leauto, visto che l’Officina Codega, comunque siano andate le cose, ne era sprovvista.
  • Pensando che finalmente fosse tutto a posto, il 1° di ottobre, come promesso, mi reco da Codega e pago 4.317,58 euro, comprensivi del lavoro svolto da Boghetti e della manodopera Codega. La descrizione dei lavori in fattura, prima del dettaglio dei componenti sostituiti, non si presta ad equivoci: “ALFA ROMEO BRERA DC580 GP – REVISIONE COMPLETA MOTORE(foto 3).

È finita qui?

No, qui inizia l’ennesimo atto di questa commedia tragicomica, il cui finale è ancora tutto da scrivere.

  • Il 9 ottobre, a distanza di 8 giorni dal saldo del conto, mentre sto andando a Milano, il motore, sempre sulla Cisa (la prossima volta giuro che passo dal Turchino!), perde colpi, come se improvvisamente avesse iniziato ad andare con un cilindro in meno. Nello sgomento più totale, segnalo prontamente l’anomalia a Tiziano Codega e il giorno successivo, dopo un viaggio da incubo, con una macchina che pareva un trattore, riporto l’auto in officina.
  • Dopo ben 20 giorni, il 29 ottobre, ricevo un’email scritta da Tiziano Codega nella quale si legge che:
«...a seguito conversazione telefonica avuta oggi con il Sig. Alberto della ditta Boghetti, ci è stato riferito che i controlli tecnici da loro eseguiti in questi giorni sulla testa della tua vettura non hanno evidenziato alcuna difettosità. Come ti ho riferito telefonicamente, da parte loro avrebbero ora ipotizzato un malfunzionamento delle punterie idrauliche, discorso che però non ci convince e per il quale siamo in attesa di sentire anche il parere di Gianfranco».

Sì, perché in un primo momento era stato gioco facile sostenere che la “colpa” fosse dell’unico componente non fornito dal premiato duo Codega-Boghetti, ma ho chiesto e ottenuto che venissero svolti TUTTI gli accertamenti tecnici necessari a fornirmi una prova inconfutabile che fosse proprio la testata, appena sostituita, ad essersi di nuovo danneggiata, onde coinvolgere il fornitore.

È il caso di precisare che “Gianfranco”, citato da Codega, è sempre il solito Gianfranco Valsega, dallo stesso Tiziano considerato un punto di riferimento per tutto quanto è stato aggeggiato sulla mia auto, visto che è stato interpellato ed è intervenuto sul posto svariate volte per dare il suo autorevole parere tecnico. Più avanti lo citerò di nuovo.

A quel punto proseguono interminabili accertamenti, finché il 2 dicembre (e siamo quasi a sei mesi!), mi arriva un preventivo (!!!) di riparazione (foto 4). Dopo il precedente «discorso che però non ci convince», alla fine la “colpa” è stata data proprio alle punterie idrauliche, da sostituire assieme alle guarnizioni (e sarebbe la terza volta!), più il rimborso degli accertamenti tecnici vari, mai autorizzati dal sottoscritto e svolti arbitrariamente da Codega esternamente alla propria officina, per giunta con l’uso di un carro attrezzi per spostare l’auto (e sì che io, seppure a 4 cilindri anziché cinque, ci sono tornato indietro da Milano!).

C’è qualcosa che mi sfugge…

Non è forse vero che è stata la Codega a smontare per la terza volta la testata, dando per assodato che fosse la causa del nuovo malfunzionamento? Dunque dovrei sostenere il costo di lavori conseguenti a un’ipotesi errata?

Non è forse vero che l’auto era nelle condizioni di viaggiare, seppure a un cilindro in meno? Dunque dovrei sostenere il costo dell’intervento di un carro attrezzi usato per spostare l’auto e far svolgere altrove accertamenti che Codega non era in grado di effettuare all’interno della propria officina?

Non è forse vero che ho scelto (e mi è stata fatturata) la REVISIONE TOTALE DEL MOTORE, proprio per avere la garanzia?

A questo punto faccio presente che il più volte citato Gianfranco Valsega, da me incontrato sabato 28 novembre (e oltre a lui ci sono altri due tecnici qualificati disposti a confermare tale interpretazione) ha sostenuto oltre ogni ragionevole dubbio che:

«…in caso di REVISIONE TOTALE di un motore che ha 232.000 km è dovere dell’officina sostituire tutti i componenti che si presume possano essere usurati dalla percorrenza, anche se non immediatamente visibili, esattamente come è stato fatto per le bronzine e per tutto quello che nel secondo preventivo, più costoso, è stato inserito per dare la garanzia totale sulla revisione, soprattutto tenendo conto che le punterie hanno un costo trascurabile rispetto all’entità complessiva del lavoro».

A mia precisa domanda “Saresti disposto a confermare questa versione di fronte a un giudice?”, la sua risposta è stata netta:

«Se mi chiameranno confermerò e dirò la verità».

Come se tutto ciò non bastasse, giovedì 3 dicembre ho avuto una sorta di illuminazione, perché ricordavo che il preventivo per la fornitura della testata riportava la dicitura “testata completa”, e mi è venuto a mente che il meccanico della Codega e il fornitore parlarono per telefono, prima della spedizione della testata (fui io a comporre il numero del fornitore e a passare il cellulare al meccanico), così ho rivolto un quesito al fornitore in merito alle punterie. Ebbene, il fornitore mi ha risposto via email affermando che fu il meccanico di Codega a dirgli che avrebbe usato le punterie originali, evidentemente ritenendole idonee. Non posso sapere cosa si dissero esattamente per telefono, ma la questione è del tutto ininfluente, poiché a monte vi è la garanzia rilasciata per la REVISIONE TOTALE, che interviene a prescindere da ogni altra valutazione. Ad ogni buon conto, è palese che se fossero state realmente fornite le punterie assieme alla testata, queste ultime sarebbero escluse dalla garanzia Codega e dunque dovrei certamente sobbarcarmi il costo della nuova riparazione (sempre che sia davvero questa la causa della perdita di compressione), coinvolgendo il fornitore della testata per la sostituzione dei pezzi – così come in un primo tempo avevano tentato di fare addossando la “colpa” alla testata –, ma dopo aver ottenuto l’importante dichiarazione del fornitore è di tutta evidenza che non dovrò accollarmi alcun onere, nemmeno quello del costo delle punterie.

Esasperato per la sequenza sconcertante di leggerezze imperdonabili ed errori madornali, commessi da chi per dignità professionale avrebbe dovuto gettare la spugna da mesi, visto che da vent’anni ero cliente soddisfatto della Codega (e non c’è cosa peggiore, ai fini della pubblicità negativa, di un ex cliente soddisfatto che pian piano si imbufalisce), ho informato Tiziano che avrei reso pubblica la vicenda.

Come fulminea risposta (è proprio vero che il tempo è relativo, come diceva uno che amava fare la linguaccia), ho ricevuto un “avvertimento” (foto 5), il che mi ha spinto ad andare avanti con ancora più vigore, rivelando pure quest’ultimo siparietto ameno, poiché la velata minaccia a un giornalista è una notizia nella notizia (e come canta Tiziano Ferro, notizia è l’anagramma di Tiziano, dunque potevo forse desistere?).

Questo è lo stato dell’arte ad oggi. E il calvario, ahimè, non è ancora finito. Stay tuned

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Aggiornamento del 3 febbraio 2021

Ricordate il “calvario” narrato in questo articolo del 2015? Oggi, 3 febbraio, a.d. 2021, siamo arrivati alla quattordicesima stazione, con la definitiva sepoltura di un procedimento giudiziario penale che anno dopo anno ha subito una progressiva e letale metamorfosi (definirla kafkiana farebbe rivoltare nel loculo il buon Franz). Tutto finito, dunque? No, perché resta ancora aperto il succulento fronte civile, che si concluderà (chissà quando…), con la “resurrezione”, ovvero con l’auspicabile sentenza di condanna della controparte a un congruo risarcimento dei danni subiti dal sottoscritto.

In estrema sintesi. A dicembre del 2015, dopo 6 (sei!) mesi di “accanimento terapeutico” sulla mia vecchia e gloriosa Alfa Brera, indosso il cappello del giornalista, scrivo e pubblico nel mio blog un articolo dal titolo “Codega, auto in riparazione da sei mesi. E il calvario non è ancora finito”, raccontando, nel rispetto del diritto di cronaca e di critica, disciplinati dall’articolo 21 della Costituzione Italiana, le disavventure patite a causa di numerosi errori commessi, a mio giudizio, dall’officina a cui avevo affidato la riparazione del motore dell’auto, andato in avaria in un giorno per me già nefasto per altre ragioni.

Il legale rappresentante di tale officina, ritenendosi diffamato dalla mia ricostruzione, per altro puntuale e documentata, mi aveva querelato. Ebbene, ci sono voluti cinque anni, in cui sono rimasto ostaggio dello Stato (se qualcuno osa ancora dire che bisogna abolire la prescrizione giuro che lo sbrano con le mie mani), un numero spropositato di rinvii e udienze e un fiume di denaro per arrivare al momento fatidico: l’interrogatorio del querelante, condotto magistralmente nel corso dell’udienza odierna dal mio avvocato.

Avvocato: «È vero che nel corso dei molti mesi in cui avete avuto in riparazione l’auto del Binelli avete coinvolto altre tre officine?»
Querelante: «Sì, è vero»
Avvocato: «È vero che siete ricorsi ad officine esterne perché non possedevate le competenze tecniche per diagnosticare correttamente e riparare il guasto al motore dell’auto del Binelli?»
Querelante: «Sì, è vero»
Avvocato: «Quindi possiamo dire che la vostra è stata un’INCOMPETENZA TECNICA, è corretto?»
Querelante: «Beh... sì, è corretto…»

A quel punto il pubblico ministero chiede di conferire con il giudice, che poco dopo si ritira per deliberare. Passano alcuni minuti e il giudice rientra. «In nome del Popolo Italiano… ai sensi… dichiaro l’imputato…».

Volete sapere qual era il capo di imputazione? «… per il reato di cui all’art. 595... perché… offendeva la reputazione… pubblicando un articolo dal titolo… contenente frasi del seguente tenore: “a causa di impreparazione, superficialità e INCOMPETENZA TECNICA”…».

Capito? Sono stato tenuto alla corda per quell’INCOMPETENZA TECNICA che oggi lo stesso querelante ha confermato come fatto oggettivo, sotto giuramento!

Morale. Un bel giorno, uno che vuole intimorirti ti querela. Tu precipiti nel Maelström, annaspi, inizi a perdere tempo, spendi soldi… Un altro bel giorno e due litri di bile dopo, un giudice dice che «il fatto non sussiste» e tutto finisce lì. E che non ti passi nemmeno per l’anticamera del cervello di provare a rivendicare le spese sostenute, perché dovresti affrontare un altro giudizio, questa volta civile, e qui calo il lacero e pietoso velo, visto che proprio la vicenda civile, collegata all’INCOMPETENZA TECNICA da cui tutto è partito, finirà il giorno poi dell’anno mai.

Però, lasciatemelo dire, il film del querelante che esce dall’aula con le orecchie a cocker e le pive nel sacco è ben valso il prezzo del biglietto...

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Preventivo Boghetti riparazione danno pistone
Foto 1 Preventivo Boghetti riparazione pistone


Preventivo Boghetti revisione totale motore
Foto 2  Preventivo Boghetti revisione totale motore


Fattura Codega
Foto 3  Fattura Codega per REVISIONE COMPLETA MOTORE


Preventivo Codega sostituzione punterie
Foto 4  Preventivo Codega per sostituzione punterie


Avvertimento "minatorio" Codega
Foto 5  "Avvertimento" di Tiziano Codega

Ultima modifica il Giovedì, 04 Febbraio 2021 15:46

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