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È uscito il libro “Pillole di Coaching” (60 Esercizi e 40 Domande Potenti)
Che emozione! Ho tra le mani il numero ZERO del mio ultimo libro, il tanto atteso “Pillole di Coaching”.
Ne sento il profumo, mi piace la consistenza della carta e della copertina, scelte con tanta cura, e mi godo la qualità della stampa a colori.
Pillole di Coaching. 60 Esercizi di allenamento mentale + 40 Domande Potenti = 100 per 100 nello sport e nella vita
Com’è andato il ripasso accelerato delle 199 Pillole, sfornate dal 1° settembre 2014 al 4 aprile 2022, che ti ho proposto con la Pillola 200? Spero di averti strappato almeno un sorriso, perché per produrre quei 10 minuti di video il mio staff ed io ci siamo impegnati in modo certosino per settimane, ma ne è valsa la pena!
Il Mental Coach dà i... numeri! (Due milioni di ragioni per dirvi grazie)
“Il Mental Coach è impazzito”. In quante Pillole hai sentito il mio alter ego rivolgersi a me con queste parole, un tantino ingenerose, diciamocelo. L’ultima volta è successo nella 191, quella in cui parlavo della “Sindrome di Forrest Gump” e tiravo in ballo i metri, i centimetri e persino un vaccino... Oggi però il Mental Coach non soltanto è impazzito, ma dà letteralmente i numeri! Il primo è tondo tondo: 200.
Come sconfiggere la “Sindrome di Forrest Gump” (Un antivirus per raggiungere il successo)
Nella Pillola 164 ho parlato per la prima volta della Sindrome di Forrest Gump. Se non sai a cosa mi riferisco, facciamo un piccolo ripasso, usando la metafora podistica. Immaginiamo che un bel giorno ti prenda la smania di metterti a correre, perché dopo una rampa di scale ti è venuto il fiatone e ti sei sentito una larva, oppure perché allo specchio hai visto un rotolino di ciccia che prima non c’era e ti è venuta la voglia di consumare un po’ di calorie, giusto per attenuare il senso di colpa. Calzi le scarpette nuove fiammanti e via. Quando ti fermi? Se sei partito “alla Forrest Gump”, la risposta è facile: quando ti senti «un po’ stanchino». Non importa quanto corri: puoi arrivare in fondo alla pineta, attraversare la città da un capo all’altro, arrivare ai confini dello Stato, ma quando sei stanco ti fermi. Non riesci a capire dove sta l’inghippo?
Nello sport, nulla succede per caso (Il miglioramento è frutto del duro lavoro)
«Eh, questa gara è andata bene, ma chissà quando riuscirò a ripetermi…». «Sì, sono stato fortunato e ho vinto, ma quando mi ricapita!». «Oggi non avevo niente da perdere, ma la prossima gara è importante e so già che mi verrà l’ansia!». Se sei un agonista, di qualunque sport, sono certo che almeno una volta nel corso della tua carriera hai sentito ronzare in testa un pensiero simile a uno di questi tre esempi. E posso assicurarti che si tratta di frasi che leggo in quasi tutti i messaggi che mi scrivono gli atleti interessati a iniziare un percorso di allenamento mentale. Succede quando il merito di una buona prestazione non viene considerato una vittoria interna ma soltanto una vittoria esterna, argomento che ho già affrontato nella Pillola 159 e nella Pillola 178.
Un’“Onda” travolgente di motivazione (Come allenare il “muscolo” della volontà)
Nella Pillola 153 ho definito la motivazione come un fuoco che si sprigiona e continua ad ardere dentro alla pancia immediatamente dopo aver fissato un obiettivo importante. È una vera e propria… Onda di energia che ti spinge a cambiare un’abitudine o un comportamento, oppure a sopportare allenamenti dolorosi e faticosi, tanto dal punto di vista fisico quanto da quello mentale, per migliorare la tua prestazione. Ho scritto Onda con la maiuscola, perché è proprio di una certa Trebisonda, diventata prima Onda e poi definitivamente Ondina, di cui oggi intendo parlare, per affrontare la motivazione da un altro punto di vista.
Il Sacro Fuoco dell’imprenditore (Come conquistare la vera libertà finanziaria)
Il primo luglio 2020 ho inaugurato la “Zona Vincente”, un progetto in cui, per la prima volta nella mia vita di professionista e di imprenditore, mi confronto con il mondo della produzione. Si tratta, se ancora non hai avuto modo di visitare il sito ZonaVincente.com, della vendita di integratori alimentari per lo sport, pensati per l’eccellenza delle prestazioni. Sono partito da un’idea e sono arrivato ad avere un prodotto finito, affrontando, una dopo l’altra, tutte le fasi complesse e articolate dello sviluppo del progetto, iniziate con la ricerca dei partner e concluse con il lancio di una piattaforma di commercio elettronico. Anche in questa occasione non è mancata la solita domanda tra il serio e il faceto: «O Binelli, ho perso il conto di tutte le cose che hai messo in piedi da quando ti conosco, ma come fai?». Già, come faccio? Me lo sono sempre chiesto anch’io, e mi sono pure risposto!
Come evitare la trappola amore/odio per l’allenamento (Approccio olistico binelliano)
«Amo fare le ripetute sui 100 ma odio quelle sui 200», «Amo gli allenamenti sulle prove corte ma odio quelli di resistenza», «Amo le prove a cronometro ma odio le salite»… Potrei andare avanti fino all’infinito, perché nella mia pluridecennale esperienza con gli atleti di tutte le discipline sportive non mi è mai capitato nemmeno una volta di sentir dire “amo tutto quello che faccio, in allenamento e in gara, incondizionatamente”. La dicotomia amore/odio emerge sempre con prepotenza e gli atleti, chi più chi meno, hanno la tendenza a dividere il loro mondo in due: quello che amano fare e quello che odiano fare. È una trappola, perché non offre vie di scampo, non ci sono mezze misure. Se “oggi” è in programma l’allenamento che odio, oggi sarà una giornata di melma, senza appello. E affrontare un allenamento che si odia è il modo migliore per soffrire, rischiare di infortunarsi, accumulare stress al posto di divertirsi. Come si evita questa trappola?
Come rigenerare la mente con un allenamento creativo (Reset mentale e fisico)
Ricordate il lungo periodo di arresti domiciliari che abbiamo vissuto tra marzo e maggio? Come dimenticarlo! Ci torno di nuovo sopra con una domanda retorica, perché le immagini che abbiamo visto e le emozioni che abbiamo sperimentato a causa della pandemia da Coronavirus hanno creato uno degli ancoraggi più potenti che la nostra mente sia in grado di elaborare, quindi la risposta è scontata. Gli atleti che seguo, nelle more della sospensione degli allenamenti ufficiali, uno dopo l’altro mi hanno contattato per essere aiutati a sostenere la motivazione, soprattutto dopo il rinvio al 2021 delle Olimpiadi. A tutti ho suggerito di mantenersi in forma, fisicamente e mentalmente, adottando soluzioni “creative”, perché era importante restare concentrati su quel che potevamo fare ORA, ovvero in quel momento, evitando di pensare sia a ciò che avevamo perso (allenamenti e gare) sia al tanto agognato “liberi tutti”, che giorno dopo giorno veniva spostato sempre più avanti nel tempo. In sostanza, si trattava di puntare il focus su quello che c’era, non su quello che mancava! Ebbene, nelle settimane di “clausura” ho fatto una scoperta importante.
Sicurezza interna e sicurezza esterna (Il concetto di ‘fallimento’ non esiste)
Nella Pillola 159 ho parlato delle due facce della Vittoria e della Sconfitta e ho spiegato che entrambe possono essere vissute tanto all’esterno quanto all’interno, dentro di noi. Si tratta di cambiare il livello di osservazione, affinché lo sguardo venga puntato su ciò che abbiamo davanti a noi e non su quello che ci siamo lasciati alle spalle. Anche la Sicurezza può essere Esterna o Interiore, ma prima di affrontare il tema ti rivolgo una domanda: cos’è, per te, la sicurezza?