Business, Sport e Life Coaching

Il Blog di Massimo Binelli

Crescita Sportiva

Domenica, 30 Maggio 2021 20:10

Stato di Flow e Bolla di Energia (Massima consapevolezza a comando)

«Coach, ma che differenza c’è tra la Bolla di Energia di cui parli nel tuo libro e lo Stato di Flow?». Domande come questa mi arrivano regolarmente, così ho deciso di affrontare l’argomento in una Pillola. Ho parlato per la prima volta di Bolla di Energia nell’ottava sessione del videocorso Atleta Vincente. Poi ne ho spiegato tutti i segreti nel mio libro “Atleta Vincente. Strategie e tecniche per diventare campioni nello sport e nella vita”. Infine, ho ripreso e approfondito questa tecnica potente anche nella Pillola 120.

Un’esperienza di consapevolezza totalizzante

Innanzitutto cerchiamo di capire bene cos’è questo “Flow” o Stato di Flusso! È uno stato mentale identificato nel 1975 dallo psicologo ungherese dal nome più impronunciabile del pianeta, Mihaly Csikszentmihaly.

Possiamo definirlo come “esperienza perfetta”, oppure come “stato di grazia”, o ancora “trance agonistica”, se parliamo specificamente di sport.

Il Flow è uno stato in cui siamo totalmente immersi in quello che stiamo facendo e siamo focalizzati su un unico obiettivo, perdiamo persino la cognizione dello scorrere del tempo e proviamo la piacevole sensazione di avere il controllo del nostro corpo e delle nostre azioni.


Non ci sono pensieri negativi e non si ragiona né sul passato né sul futuro: c’è massima motivazione e proviamo piena soddisfazione per ciò che stiamo facendo. Possiamo sperimentarlo quando ci dedichiamo al nostro hobby preferito, soprattutto se richiede grande concentrazione, come per esempio il modellismo o il faidaté, ma può accadere di entrare nel Flusso anche risolvendo le parole crociate, affrontando lo studio di una materia che ci appassiona o cimentandoci nella pratica del nostro sport preferito, tutte attività che si trasformano in una rigenerante pratica di mindfulness, ovvero uno stato meditativo di profonda consapevolezza del “qui e ora”.

Quando si crea il Flow, sappiamo qual è il motivo per cui stiamo facendo una certa azione (motivo e azione, ovvero MOTIVAZIONE), conosciamo l’obiettivo da raggiungere, la nostra concentrazione è totale, i sensi non coinvolti nell’attività sono attenuati e proviamo una sorta di piacere diffuso in tutto il corpo, una specie di “estasi”, perché corpo e mente sono in armonia. È una gratificazione per l’azione in sé, non per il risultato che otterremo.

 

Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...

 

I “miracoli” sono il gioco di un istante

Hai presente i mandala di sabbia colorata creati dai monaci tibetani con infinita pazienza e precisione nel corso di settimane di duro lavoro? Poco dopo il loro completamento, gli stessi monaci distruggono in un lampo le opere d’arte che hanno creato con così tanta cura ed attenzione. Lo fanno per imparare il non attaccamento, per capire che nulla dura per sempre, ed è l’esempio perfetto di cosa significhi vivere l’azione, non l’aspettativa del risultato, che sarà soltanto il gioco di un istante.

Mentre siamo in Flow, in questo “stato di grazia”, può capitare di non sentire la voce di qualcuno che ci sta chiamando e non percepiamo neppure le interferenze ambientali, pur sperimentando la sensazione di avere tutto sotto controllo.

Uscire bruscamente dal Flow significa rompere un incantesimo. Un po’ come quando ci svegliamo nel bel mezzo di un sogno bellissimo e vorremmo riprenderlo, ma più tentiamo di inseguirlo e più il sogno ci sfugge, fino a svanire del tutto.

Prima di arrivare alla mia Bolla di Energia, facciamo un rapido riepilogo di cosa succede quando siamo nello Stato di Flusso:

  1. le nostre azioni sono fluide, istintive. È come se avessimo inserito il pilota automatico, quindi tutto avviene senza sforzo (ti ricorda la Formula delle 5S, vero?);
  2. siamo totalmente immersi in quello che stiamo facendo e non c’è spazio per le distrazioni;
  3. non viviamo l’ansia da prestazione e non pensiamo al risultato, ma ci godiamo un attimo dopo l’altro, con atteggiamento positivo, come se ognuno di questi fosse l’unico e il più importante;
  4. sospendiamo il giudizio nei nostri confronti, quindi plachiamo il dialogo interiore che in altre circostanze porta a criticarci e a insultarci per un errore o per qualcosa che non è in linea con le aspettative iniziali;
  5. perdiamo la cognizione del tempo e non riusciamo a valutare quanto è durata l’esperienza vissuta;
  6. il piacere che proviamo non dipende da medaglie, premi o riconoscimenti da parte di altri, perché è un piacere puro e fine a sé stesso.

Anni fa, dopo aver studiato a fondo lo Stato di Flusso scoperto da Csikszentmihalyi, ho avuto una specie di visione. Ho immaginato che chi si trova nel Flow è come se fosse in una bolla, termine che è balzato agli onori delle cronache in tempo di pandemia proprio per indicare una condizione di isolamento dal resto del mondo.

Ed è così che ha preso forma la Bolla di Energia. Finché siamo “in bolla”, sperimentiamo tutte e sei le caratteristiche dello Stato di Flusso descritte qui sopra.

I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.

 

Non rompere le Bolle...

Usciamo immediatamente dalla Bolla di Energia quando:

  1. la funzione del cervello cognitivo si risveglia e riprende il controllo che avevamo affidato al pilota automatico;
  2. riprendiamo a sentire le distrazioni e le interferenze interne ed esterne;
  3. iniziamo a pensare al risultato delle nostre azioni e immediatamente si innesca l’ansia da prestazione, che percepiamo come emozione negativa e non più come attivazione agonistica funzionale;
  4. la “vocina” torna a creare chiacchiericcio nella nostra testa, con pensieri negativi o di critica riguardo a ciò che stiamo facendo;
  5. torniamo a percepire lo scorrere del tempo e ne subiamo gli effetti in termini di lucidità mentale;
  6. spostiamo il focus dalla prestazione al risultato e a tutto quello che ci ruota attorno, compresa la paura del giudizio nel caso in cui le aspettative iniziali venissero disattese.

In estrema sintesi, la Bolla di Energia scoppia, e di conseguenza usciamo anche dallo Stato di Flusso, quando ci spostiamo dal suo centro e la tocchiamo idealmente dall’interno muovendoci in una delle direzioni che ci portano fuori dal “qui e ora”.

Come dicevo nella Pillola 120, per creare volontariamente la Bolla di Energia è necessario rivolgersi domande come:

“Mi è utile questo pensiero?”
“Mi aiuta guardare il pubblico?”
“Mi serve tenere l’attenzione su questa determinata cosa?”


A seconda delle risposte che ci diamo, possiamo scegliere di far entrare nella Bolla pensieri e sensazioni utili, tenendo fuori tutto quello che crea disturbo.

È il momento di agire!

È per questa ragione che la Bolla di Energia potenzia lo Stato di Flusso: possiamo costruire a comando la nostra bolla quando è il momento di realizzare la prestazione migliore, perché siamo consapevoli che in quella particolare condizione psicologica e fisica possiamo esprimerci al meglio delle nostre potenzialità. Vuoi scoprire come si fa? Contattami e ne parliamo! Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)

Ultima modifica il Domenica, 30 Maggio 2021 20:10

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