Business, Sport e Life Coaching

Il Blog di Massimo Binelli

Crescita Aziendale

Domenica, 01 Luglio 2018 23:22

Leadership, 12 spunti di miglioramento (Che tipo di leader sei?)

La letteratura in tema di leadership è pressoché sconfinata e ricca di teorie spesso confuse e contraddittorie, tutte orientate a “spiegare” il fenomeno della capacità e dello stile di comando e a “insegnare” l’arte della leadership. Pensa che su Amazon, la parola leadership restituisce oltre 20mila risultati tra i libri in italiano e quasi 80mila tra i libri in lingua inglese, un’enormità. Dunque se mi avesse anche soltanto sfiorato l’idea di proporre una teoria innovativa sulla leadership sarei un folle. Posso però proporti spunti di riflessione, stimoli di miglioramento sui quali lavorare.

Leader si nasce o si diventa?, è l’eterno dilemma
In tema di leadership, ogni autore ha le sue definizioni all’interno delle quali cerca di imbrigliare un leader: narcisista, divorante, aggressivo, ossessivo, trasparente, infantile, assertivo, proattivo…

Io stesso, in un libro scritto nel 2003 e dedicato alla quotazione in Borsa della Ferrari, di cui come forse ricorderaisi iniziò a parlare a quell’epoca (il libro è tuttora in catalogo!), mi inventai una categoria e definii “istintiva” la leadership di Enzo Ferrari, il Drake, l’uomo duro, misantropo, dominatore e perfezionista (aveva persino creato il “museo degli errori”), e misi a confronto il “modello Drake” con la leadership di Luca Cordero di Montezemolo, il leader più vincente di sempre alla Ferrari, che alla guida del Cavallino riuscì a creare il gruppo, diventando il “leader dei leader”, così venne definito, ossia il protagonista della svolta verso l’eccellenza della casa di Maranello.

Giusto per darti un’infarinatura della fantasia che anima gli autori di testi di management, oltre alle definizioni appena viste ti propongo anche alcune perle.


Alcuni sostengono che a contare sono «il comportamento, i valori e la credibilità» espressi dai leader. 

Poi c’è chi ritiene che «i leader devono avere un senso molto preciso di orientamento strategico: una visione».

Qualcuno aggiunge che i leader dovrebbero possedere valori «istituzionalizzati e comunicati a tutta l’organizzazione», per rinsaldare i vincoli di collaborazione.

Ancora, c’è chi dice che i leader devono essere proiettati sul cambiamento perseguito «attraverso una spiccata predisposizione alla flessibilità e alla capacità di rischiare». 

L’americano Peter Senge, citato anche nel mio libro, infine, dice che il leader deve essere in grado di «apprendere» e di creare un’«organizzazione che apprende» (learning organization) e individua «tre diverse tipologie di leader: i leader operativi, i leader direzionali e i leader creatori di comunità».

Pensa che di leadership se ne parla da oltre 2500 anni. Il filosofo cinese Lao Tzu, il fondatore del Taoismo, scrisse che «Il cattivo leader è colui che la gente disprezza. Il buon leader è colui che la gente rispetta. Il grande leader è colui che fa sì che le persone dicano “l’abbiamo fatto noi”». 

Ecco, in quel «l’abbiamo fatto noi» c’è tutto il vero senso della leadership. Nel mio ultimo libro “Atleta Vincente. Strategie e tecniche per diventare campioni nello sport e nella vita”, spiego che sport e vita sono le facce opposte della stessa medaglia. Negli sport individuali, un atleta è leader anche quando non vince, se si complimenta con il vincitore e gli dice “Oggi sei stato più bravo, ma la prossima volta toccherà a me”. Nelle discipline di squadra, invece, il leader è colui che pur sapendo di essere il più forte si preoccupa di motivare e di stabilire con i propri compagni relazioni solide e di fiducia, creando giorno dopo giorno quella che viene definita “cultura di squadra”.
 

I miei libri: “Atleta Vincente”, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, e “Pillole di Coaching”, che propone 60 Esercizi di allenamento mentale e 40 Domande Potenti per diventare mental coach di sé stessi.


Basti pensare al ciclismo: i gregari si sacrificano e pedalano per portare il loro capitano alla vittoria, ma lo fanno soltanto se si sentono parte di una squadra vincente, non è sufficiente il denaro dell’ingaggio per far nascere e mantenere viva in loro la motivazione a soffrire per la gloria altrui


Per questa ragione, se il leader di una squadra vincente dovesse dire “IO” al posto di “NOI”, prendendosi tutto il merito di un successo raggiunto, svanirebbe immediatamente l’incantesimo. Alla stessa stregua, nel mondo delle imprese diventa leader colui che è in grado di far propria la “cultura d’azienda” e di creare una squadra vincente, assumendosi le responsabilità degli errori e condividendo i meriti dei successi.

Ho accennato a spunti di riflessione sulla leadership. Te ne propongo 12.

Vuoi che te la racconti io? Ok, clicca e guarda il video...


Ecco i 12 spunti di riflessione e miglioramento

  • 1° spunto
    Il leader deve essere mosso dal PENSIERO POSITIVO, deve puntare alle soluzioni, al posto di restare impantanato nei problemi. Il buon leader deve avere sempre la forza di agire con tempestività e con atteggiamento proattivo.


  • 2° spunto
    Il leader vede l’ABBONDANZA al posto della SCARSITÀ, che è un modo più elegante per spiegare il concetto del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, e i suoi messaggi sono sempre orientati ad ANDARE VERSO l’obiettivo, piuttosto che ad ALLONTANARSI dai problemi


  • 3° spunto
    Il leader SOSPENDE IL GIUDIZIO, osserva, non giudica, non denigra. Mostra empatia, interesse, rispetto, con un atteggiamento amichevole, facendo emergere apertura e non chiusura, e si impegna a farlo anche quando è particolarmente difficile riuscirci.


  • 4° spunto
    Il leader sa dire “no” con FERMEZZA e AUTOREVOLEZZA, non con autorità. Sono finiti da un pezzo i tempi del leader decisionista, ma ciò non significa che non si possa più dire no. Occorre motivare le proprie scelte, condividerle per coinvolgere i membri della propria squadra nel processo decisionale, e occorre spiegare perché è “no” .


  • 5° spunto
    Il leader sa rendersi credibile, ed è una conquista che matura giorno dopo giorno, grazie al potere liberatorio della VERITÀ. Il leader deve essere genuino e deve adottare sempre uno stile riconoscibile. Se cerca di impersonare un modello, di recitare una parte, diventa soltanto la caricatura di sé stesso.


  • 6° spunto
    Il leader deve essere PREPARATO, deve abbandonare gli schemi preconfezionati e i luoghi comuni e deve studiare, approfondire, saperne sempre di più degli altri e dimostrare che ciò che dice è attuabile, è efficace e soprattutto è ripetibile.


  • 7° spunto
    Un leader deve dimostrare EQUILIBRIO e COERENZA. Un leader può anche essere duro, ma deve esserlo con tutti. Occorre essere giusti, ma se è necessario adottare due pesi e due misure, perché sono cambiate le circostanze, occorre motivarlo e non liquidare la decisione con parole ermetiche o di circostanza.


  • 8° spunto
    Il leader ricerca l’eccellenza, non è frenato da un PERFEZIONISMO ossessivo. Agisce quando ha la consapevolezza di aver ottenuto l’80% di ciò che rappresenta il suo modello di perfezione, poi semmai corregge il tiro in corso d’opera. Perché alla lunga il perfezionismo diventa negativo e porta all’immobilismo: la paura di essere imperfetti condanna all’immobilismo. «La perfezione non è essere perfetti, ma tendere continuamente ad essa», diceva il filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte.


  • 9° spunto
    Il leader è AFFIDABILE, non cerca alibi o scuse a sua discolpa. Il leader fa di tutto per rispettare la propria tabella di marcia e per mantenere fede agli impegni presi. Bisogna poter contare sulla parola di un leader.


  • 10° spunto
    Il leader definisce sempre, per sé e per i propri collaboratori, obiettivi positivi, specifici, misurabili con adeguati indicatori di performance, orientati ad azioni mirate e raggiungibili in un determinato arco di tempo, ossia OBIETTIVI SMART-P. Solo in questo modo potrà avere la certezza che in chi li riceve si scateni la giusta motivazione, perché gli obiettivi percepiti come troppo ambiziosi vengono considerati irrealizzabili, e dunque non scatenano alcuna motivazione, al pari degli obiettivi minimi, che inducono ad adottare una strategia conservativa, di mantenimento, anziché stimolare innovazione e cambiamento.


  • 11° spunto
    Il leader è colui che in ogni situazione di potenziale conflitto si rivolge una domanda: “COSA È MEGLIO PER ME? ”. Non è un’esortazione all’egoismo, tutt’altro: il leader sa che il meglio per sé è anche il meglio per la squadra di cui ha la responsabilità, quindi è come se dicesse “cosa è meglio per noi”.


  • 12° spunto
    Il leader, infine, adotta la GENTILEZZA come registro comunicativo, perché un urlo fa chiudere qualsiasi canale di ascolto e alza una barriera impenetrabile, mentre la gentilezza crea le premesse per un dialogo civile e costruttivo, e con la gentilezza si può dire qualsiasi cosa, tra l’altro.


Chiudo questi 12 spunti di riflessione con una frase di Johann Wolfgang Goethe:

«Se tu tratti un uomo quale egli è, egli rimarrà così com'è. Ma se tu lo tratti come se fosse quello che potrebbe o dovrebbe essere, certamente diverrà ciò che potrebbe o dovrebbe essere».


Se ti ritieni un leader, domandati se tratti i tuoi collaboratori come vorresti che diventassero e non come sono ora o come tu pensi che siano. Il miglioramento e la crescita delle persone a noi vicine, infatti, discendono anche dal pregiudizio che formuliamo nei loro confronti. È un processo che può avere esiti miracolosi, in un caso, oppure devastanti, nell’altro, sulla formazione della fiducia e dell’autostima.

È il momento di agire!
Vuoi scoprire che tipo di leader sei? Vuoi potenziare la tua leadership? Intanto ti invito a leggere il mio libro, che contiene 47 strategie per diventare campioni nello sport e nella vita, poi contattami e ne parliamo… Come dico sempre, “alza le chiappe dal divano e muoviti, fai il primo passo verso il tuo obiettivo”, e anche rompere il ghiaccio con un’opinione o una domanda è un modo per uscire dal torpore e passare all’azione, non credi? ;)

Ultima modifica il Sabato, 22 Ottobre 2022 19:27

Sessione Gratuita

Prenota una Sessione Gratuita di 30 minuti.
Tramite una videochiamata su Skype, capiremo insieme come il Mental Coaching possa aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi più ambiziosi.

Prenota un Appuntamento →

 

Iscriviti al Blog